Donne: l’istruzione base per l’emancipazione
Il diritto alla cultura, all’istruzione non può e non deve avere confini.Sulla base di questa profonda convinzione non possiamo come Coordinamento donne Spi Cgil Lombardia non sentirci parte della battaglia lanciata in tutto il mondo per la liberazione delle studentesse nigeriane rapite dal gruppo terrorista Boko Haram. La notizia, giunta martedì scorso, che le forze militari avrebbero localizzato le studentesse non può che farci sperare in un esito positivo di questa vicenda.Quanto accaduto alle ragazze nigeriane, così come alla giovane attivista pakistana Malala Yousafazi, ferita gravemente alla testa nel 2012 mentre tornava a casa da scuola poiché impegnata nell’affermare il diritto delle giovani all’istruzione, sono una testimonianza in più di come, in ogni luogo del mondo ed epoca, le donne che intraprendono un cammino di emancipazione, di crescita, di autonomia trovino sempre enormi ostacoli da superare e in taluni casi siano costrette a pagare con la propria vita una scelta di libertà.Il fondamentalismo islamico dei Boko Haram, il cui nome liberamente tradotto dalla lingua hausa significa ‘l’educazione occidentale è vietata’ in quanto corruttrice dell’Islam, così come quello dei talebani, che definirono Malala “simbolo degli infedeli e dell’oscenità”, sono la manifestazione più eclatante di chi comunque vuole tenere sotto controllo non solo le donne ma intere comunità, non a caso in Nigeria i Boko Haram hanno dato fuoco a diverse scuole.Anche per questo noi donne dello Spi saremo sempre accanto a chi si batte per il diritto all’istruzione e a chi vuole e vorrà dare vita a iniziative che diffondano una più ampia riflessione nella società e nel nostro territorio.
Per il Coordinamento donne Spi Cgil Lombardia
Carolina Perfetti-Erica Ardenti
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