INCA:Ocse – Italia sotto media UE over 65 al lavoro e forte il gap uomo/donna
Italia sotto la media Ue per over 65 al lavoro con un significativo gap uomo-donna. Sul fronte pensioni, in Europa in generale emergono forti differenze tra gli assegni dei pensionati e delle pensionate, esponendo maggiormente queste ultime al rischio povertà. E’ il quadro che emerge dal rapporto 2015 sulle Pensioni della Commissione europea intitolato ”Pension Adequacy Report: current and future income adequacy in old age in the Eu”.
Dati alla mano, nel 2013 il tasso di occupazione totale dei 65-69enni nell’Ue a 28 paesi membri si è attestato all’11,2%, con gli uomini di questa fascia di età al 14,7%, le donne all’8,1%. Nel caso dell’Italia il tasso complessivo degli occupati tra i 65 e i 69 anni è stato al 7,8%, gli uomini al 12,4%, mentre per le donne la percentuale crolla al 3,6%. Andando nel dettaglio dei ”Big” Ue, al primo posto per occupazione degli over 65 troviamo la Gran Bretagna (20,6%, uomini al 25,6% e donne al 15,9%); segue la Svezia (18,5 il totale, uomini 23,1% e donne 14%); Danimarca (15,1% il totale, 20,3% è uomo, il 9,8% è donna), l’Olanda (13,1%, il 19,1% uomo e il 7,2% donna) e la Germania (12,8% il totale degli occupati 65-69, gli uomini sono a quota 16,5% e le donne al 9,4%).
Questo però per quanto riguarda le maggiori economie della Vecchia Europa, perché se allarghiamo lo sguardo ai nuovi ”membri”, dai Baltici all’Est Europa il discorso cambia, con gli ”anziani” al lavoro che raggiungono tassi più alti, incidendo dunque nella media dell’Ue a 28 membri. In cima alla lista per occupati over 65 c’è infatti l’Estonia: 28,6% il tasso complessivo, con 27,1 di percentuale maschile e, a sopresa rispetto al trend dominante, il 29,6% di donne. Unico caso in Europa dove la percentuale di ”nonne” al lavoro supera i ”nonni”.
A seguire la Romania: tasso complessivo 21,6%, uomini al 22,7% e le donne al 20,6%. Poi la Lettonia con un tasso totale per questa categoria sociale al 19,1%. Tra le economie minori nel gruppo dei vecchi membri Ue, emerge il caso del Portogallo che registra un alto tasso di over 65 al lavoro al 20,3%.
Divario uomo-donna in Europa anche sull’assegno pensionistico: le donne nella maggior parte dei paesi europei percepiscono una pensione inferiore a quelli degli uomini, con un gap che nell’Ue complessivamente arriva circa al 40%, riflettendo differenze di salario, ore lavorate e durata della carriera. Solo tre paesi presentano un gap tra gli assegni pensionistici degli uomini e quelli delle donne sotto il 10%.
Per ridurre questo gap, afferma la Commissione nel rapporto, “richiederà la combinazione di politiche per le pari opportunità in diversi ambii prima che la gente si ritiri in pensione, e questo potrà avere effetti solo sul lungo periodo”. Un divario che espone le donne maggiormente all’indigenza. “Le donne dai 65 anni in su – scrive Bruxelles – hanno di gran lunga molto meno patrimonio immobiliare e finanziario e un maggiore rischio povertà rispetto agli uomini”.
Altre News:
(DIS)UGUALIANZE di genere nel sistema previdenziale
18 Novembre 2019Crescita modesta, paradigma demografico: che futuro per la previdenza
4 Novembre 2019Pensioni Quota 100
16 Settembre 2019