Comitato Referendum Sanità Lombarda al Consiglio Regionale: rispettate la legge!

Referendum sanità lombarda: un forte richiamo è stato lanciato dal Comitato Promotore con una lettera inviata ieri all’Ufficio di Presidenza e al Consiglio Regionale affinché non procedano alla votazione sull’ammissibilità del Referendum, in quanto l’Ufficio di Presidenza non ha rispettato in più punti le normative previste dalla legge n. 34/1983, che detta “Nuove norme sul referendum abrogativo della regione Lombardia“.

Questa la cronistoria dei fatti: la proposta referendaria abrogativa di tre passaggi della legge regionale sanità (L.R. 33/2009 e successive modifiche fino alla l.r. 22/2021) è stata depositata con oltre 100 firme di promotori, il 27 luglio scorso; il 25 agosto la maggioranza dell’Ufficio di Presidenza decide di non decidere sull’ammissibilità, rimandando la decisione al Consiglio regionale, convocato per il 12 settembre; il 7 settembre il Comitato Promotore ha inviato la lettera all’Ufficio di Presidenza e al Presidente del Consiglio Regionale segnalando il contrasto della procedura in corso con quanto previsto dalla l. r. n. 34/1983. Non sono stati svolti gli indispensabili approfondimenti tecnici dall’Ufficio di Presidenza dello stesso Consiglio regionale, non attuando quanto previsto dalla legge: “Si è trattato di una decisione esclusivamente politica – hanno aggiunto i promotori referendari – senza rispetto né della lettera né dello spirito della legge l.r. n. 34/1983. Si tratta di una violazione sostanziale di un diritto, indicato in questa legge, che prevede una valutazione giuridica e, in caso di parere negativo, lo svolgimento di un confronto con i promotori sui motivi ostativi. Invece, nessuna motivazione tecnica, nessuna risposta è stata data alle nostre richieste di chiarimenti”.

Per queste considerazioni, i promotori del Referendum chiedono al Consiglio Regionale di rimandare all’Ufficio di Presidenza la questione affinché lo stesso esprima considerazioni giuridiche garantendo la legittimità, i diritti dei promotori e quello degli elettori di disporre di questo strumento di democrazia diretta.

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