La Storia Conta va in trasferta:
il progetto di SPI CGIL Lombardia arriva in Val Camonica e percorre i sentieri partigiani
Mancano pochi giorni: il 20 maggio i ragazzini della 4^E dell’IC Cappelli di Milano, la scuola del Parco Trotter, prepareranno gli zaini e partiranno alla volta di Cevo, in Alta Valle Camonica.
L’uscita didattica, inserita all’interno del progetto sperimentale “La Storia Conta”, arriva dopo mesi di studio in classe: articolata su due giorni, prevede la visita al Museo diffuso e al Museo della Resistenza della Val Saviore martedì 20 e il cammino lungo il sentiero partigiano che da Cevo porta al Plà Lonc mercoledì 21.
“Cevo per noi rappresenta uno dei simboli più emblematici della Resistenza locale” ha commentato Daniele Gazzoli, Segretario Generale dello SPI CGIL Lombardia “l’intensa attività partigiana lo ha reso in quegli anni un bersaglio ambito per gli occupanti nazi-fascisti, che nel 1944 hanno attaccato il paese, bruciandolo come atto di rappresaglia e monito per le comunità circostanti”.
Un evento tutt’ora ricordato dalla testimonianza diretta di Marcellino, al secolo Bernardo Gozzi, attivista e iscritto allo SPI CGIL, che ai tempi aveva 6 anni e che non dimentica fatti, circostanze e conseguenze.
Una gita che non sarebbe stata possibile senza la preziosa collaborazione dell’Amministrazione Comunale di Cevo, del Museo della Resistenza e dei volontari dell’ANPI, accompagnatori per un giorno degli studenti. D’altro canto, i ragazzi vi si stanno preparando da tempo: nei mesi scorsi, infatti, hanno ascoltato e rielaborato parte delle puntate del podcast “La Storia Conta”, che dà il nome al progetto scolastico, intervistando anche Rosi Romelli, la partigiana bambina, e realizzando illustrazioni e componendo temi e poesie che, insieme ai testi degli storici coinvolti, verranno raccolti in un piccolo volume che SPI CGIL donerà ai giovani autori e alla scuola.

“Un testo che ci auguriamo li accompagni nel tempo” conclude Daniele Gazzoli “e che contiene da un lato resoconti puntuali e autorevoli, dall’altro la traccia di un grosso lavoro che testimonia come la sensibilità su ciò che è stato, se allenata, possa coinvolgere anche i più piccoli. Un esercizio che, come sindacato e come pensionati, ci impegniamo a svolgere ogni giorno”.